La celiachia si sviluppa solo in soggetti predisposti, in seguito all’esposizione
al glutine; in realtà l’attività del glutine risiede nell’azione di una
sua frazione proteica, detta gliadina, che contiene alcune sequenze di aminoacidi
in grado di sensibilizzare i linfociti della lamina propria dell’intestino;
in altre parole, il grano contiene una proteina (il glutine) che
alcune persone non riescono a digerire bene, perché una parte di essa (la
gliadina) provoca una reazione esagerata delle cellule della mucosa intestinale
(la lamina propria è uno degli strati che la compongono) che la riconosce
come una sostanza estranea e pericolosa, con conseguente infiammazione
della parete dell’intestino.
Generalmente occorrono almeno tre fattori per scatenare la celiachia:
- una predisposizione genetica; se alcuni membri della famiglia soffrono
di questa intolleranza è possibile che abbiano nel loro corredo genetico
uno o più geni responsabili della celiachia, che potrebbe quindi manifestarsi
successivamente anche in altri soggetti;
- la presenza di una buona quantità di glutine nell’alimentazione; oggi la
nostra dieta è ricca di derivati del frumento, sia come componenti primari
sia in qualità di additivi, addensanti e conservanti;
- l’intervento di fattori scatenanti, quali per esempio infezioni virali da
adenovirus o rotavirus, oppure stress fisici e psicologici.
tratto da Sono celiaco, non malato! - di Raffaella Oppimitti e Gianfranco Trapani
red edizioni
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