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Differenza tra allergie e intolleranze

In questi ultimi anni allergologi, pediatri, dermatologi e otorinolaringoiatri
hanno potuto constatare una progressiva diffusione delle allergie generate
da sostanze contenute negli alimenti.
Almeno tre volte al giorno
assumiamo alimenti estranei al nostro organismo e li trasformiamo, attraverso
processi biochimici, in sostanze utilizzabili. Alcune sostanze estranee,
però, possono rappresentare una minaccia, ed è in questo caso che
il sistema immunitario interviene incaricandosi di combatterle. Ecco allora
che l’organismo può trovarsi tra due fuochi: la necessità di assumere
nutrienti e l’esigenza di difendersi da ciò che è estraneo e potenzialmente
pericoloso. Il risultato di questo conflitto è spesso un’allergia alimentare,
a cui l’organismo reagisce con malattie e disturbi di vario genere.
Per definire le problematiche legate all’ingestione del cibo sono stati e
vengono tuttora usati molti termini. L’American Academy of Allergy Asthma
and Immunology ha proposto una classificazione, largamente accettata,
che utilizza il termine generico reazione avversa al cibo, distinguendo
poi tra allergie e intolleranze. Una classificazione simile, proposta dalla
European Academy of Allergology and Clinical Immunology, introduce
la distinzione tra reazioni tossiche e non tossiche: quelle tossiche, o da
avvelenamento, sono causate dalla presenza di tossine nell’alimento e dipendono
esclusivamente dalla quantità che ne viene ingerita (tipico esempio
di reazione tossica è l’avvelenamento dovuto all’ingestione di
funghi); quelle non tossiche, invece, dipendono dalla sensibilità dell’individuo
e si suddividono in allergie e intolleranze.

Le allergie alimentari
Il termine allergia deriva dalla parola greca allos, che significa estraneo,
diverso, e indica una reazione anormale ed esagerata verso una sostanza
che l’organismo riconosce come estranea. L’allergia alimentare è una reazione
del sistema immunitario dovuta all’ingestione di uno specifico ali-
mento, o di un suo componente, che si manifesta con la formazione di
anticorpi specifici (IgE). I sintomi possono manifestarsi immediatamente,
a volte anche in modo violento.

Le intolleranze alimentari
L’intolleranza alimentare è invece una reazione dell’organismo dovuta all’ingestione
di un alimento o di un suo componente. Questa reazione di
solito non è immediata, riguarda per lo più l’apparato digerente, in genere
dipende dalla quantità ingerita dell’alimento non tollerato (dose-dipendente)
e non è mediata da meccanismi immunologici, non libera cioè
anticorpi specifici nell’organismo. Per questo i sintomi, a differenza di
quanto accade nelle allergie, possono comparire a distanza di ore e, in
casi rari, anche dopo alcuni giorni.
Esistono diverse tipologie di intolleranze alimentari.
Le intolleranze enzimatiche sono determinate dall’incapacità, per difetti
congeniti, di metabolizzare alcune sostanze presenti nell’organismo.
Tra le intolleranze enzimatiche più frequenti ci sono quella al lattosio e il
favismo.
Le intolleranze farmacologiche si manifestano in soggetti che hanno una
reattività particolare a determinate molecole presenti in alcuni cibi.
In alcuni casi la reazione può essere dovuta ad alcuni additivi aggiunti
agli alimenti. Molti sono quelli usati nell’industria alimentare come coloranti,
addensanti, conservanti, antimicrobici, antiossidanti. Non è ancora
chiaro se in questo caso si tratti di intolleranza o di allergia perché non ci
sono prove che la reazione coinvolga il sistema immunitario.

tratto da Sono celiaco, non malato! - di Raffaella Oppimitti e Gianfranco Trapani
red edizioni

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