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Cos’è la celiachia


La celiachia, o morbo celiaco, è un’intolleranza che si manifesta in individui
geneticamente predisposti, caratterizzata da un’ipersensibilità permanente
al glutine legata a una alterazione del sistema immunitario; colpisce
l’intestino causandone l’infiammazione cronica della mucosa che
porta all’appiattimento dei villi intestinali, compromettendo quindi il
completo assorbimento delle sostanze nutritive.
È un’intolleranza permanente e cronica che dura tutta la vita ma che, a
differenza di altre malattie croniche, non richiede assunzione di farmaci,
spesso causa di pesanti effetti collaterali, e non comporta la dolorosa necessità
di convivere con l’idea di una degenerazione progressiva.
L’unica terapia attualmente disponibile per la celiachia è l’esclusione totale
e permanente dalla dieta dei cereali contenenti glutine quali grano
tenero, grano duro, segale, orzo, farro (tipo di frumento coltivato nell’antica
Roma, attualmente diffuso sotto forma sia di grani sia di farina), kamut
(varietà di frumento contenente un’alta percentuale di glutine che
viene commercializzato con il nome usato nell’antico Egitto per indicare
il grano), spelta (varietà di farro), triticale (un ibrido tra frumento e avena)
e i meno noti bulgur (grano cotto in acqua, fatto essiccare e spezzettato,
base della cucina turca e mediorientale), frik (grano verde spezzettato,
tipico della cucina algerina) e greunkern (noto come grano verde greco,
è un tipo di spelta).
Questa alterazione può insorgere in periodi diversi della vita: in alcune
persone compare al momento dello svezzamento, in altre in età adulta, o
addirittura durante la terza età. L’ampia variabilità nella comparsa dei sintomi
non consente studi epidemiologici adeguati, quindi se si afferma che in
Europa e negli Stati Uniti la malattia interessa dallo 0,5% all’1% della popolazione,
si dice una cosa vera, ma molto in difetto. Secondo alcuni autori,
negli Stati Uniti per ogni paziente celiaco diagnosticato ce ne sono altri 53
che non si possono individuare a causa dell’enorme variabilità dei sintomi
e della grande differenza nell’epoca di comparsa dei disturbi.
L’insorgere è frequente in alcune categorie a rischio, quali familiari del
celiaco, pazienti affetti da patologie autoimmuni (diabete insulinodipendente
o tiroidite), sindrome di Down o deficit anticorpale di IgA. La celiachia
non si presenta solo con i sintomi tipici della comparsa nel bambino,
come diarrea cronica, calo di peso e grave stato di malnutrizione, ma anche
con sintomi lontani dall’intestino, che si possono rendere evidenti a
qualunque età, quali bassa statura, anemia, osteoporosi, epilessia o infertilità,
oppure con forme subcliniche, caratterizzate da sintomi come dolori
addominali e pancia gonfia, spesso transitori, attribuiti erroneamente a
colon irritabile.

tratto da Sono celiaco, non malato! - di Raffaella Oppimitti e Gianfranco Trapani
red edizioni

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