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#spendoBENEilmiobuono:
il mio appello in risposta a Report


Ieri serA è andato in onda su Report un servizio dedicato alla celiachia e all'esenzione che noi celiaci riceviamo dallo stato come rimborso per sostenere le spese che la dieta senza glutine ci porta a sostenere.
Per chi si fosse perso la puntata la può rivedere cliccando qui.

Personalmente ritengo che gli spunti maggiormente interessanti siano stati il consiglio di mangiare maggiormente alimenti naturalmente privi di glutine, tenendo anche presente la piramide alimentare e le cinque porzioni tra frutta e verdura consigliate al giorno dal Ministero della Salute, e la proposta di erogare il buono in rapporto all'ISEE ma siamo in Italia e quindi...fatta la legge trovato l'inganno!

Tanti sono i punti deboli del servizio andato in onda su Report, in primis l'aver trasmesso l'erogazione dei buoni come un di più per il celiaco, senza sottolineare il costo che questi prodotti hanno, il riferimento al Decreto Veronesi del 2001 come quello che ha fatto partire l'erogazione dei buoni senza glutine, che invece avviene dal 1982, il fatto che non sia stato fatto nessun riferimento ai negozi specializzati e non aver fatto nessun accenno al fatto che le lavorazioni e il controllo per garantire il senza glutine portano dei costi aggiuntivi sul prodotto anche quando la materia prima è di basso costo.

L'attenzione NON è stata posta sul prezzo esorbitante che hanno TUTTI i prodotti dietoterapici che noi celiaci al momento dovremmo sostenere per comprare tanti alimenti, ma si è evidenziato come lo stato ci rimborsi gelato, wafer, budini e anche dei cioccolatini che arrivano a costare ben 110 euro al kilo (con tanto di hashtag #carocioccolatino), come se seguire una dieta senza glutine a vita equivalesse per noi riempirci di schifezze.

Giustamente è stato evidenziato come in realtà i prodotti gluten free abbiano degli ingredienti spesso poco salutari come si evidenzia in queste immagini

 

fecola di patate, olio di palma, amidi, grassi, zuccheri e assenza di fibre, prodotti che quindi non seguono nessuna linea generale per la prevenzione delle grandi patologie di cui oggi si muore di più.

Personalmente ritengo che al giorno d'oggi leggere l'etichetta sia un buon costume, celiachia o meno, sarebbe un arte da praticare tutti, in tutti i supermercati e comunque ogni volta prima di comprare un prodotto, per salvaguardare la NOSTRA salute.

Ecco allora il mio consiglio e il mio appello, sfruttiamo al meglio questa agevolazione che il Ministero ci concede e che lo Stato ci eroga, forse ancora per poco.
Dimostriamo che di fronte ai prodotti da consumare, ci impegniamo a leggere le etichette, che non ci lasciamo prendere dall'idea di avere i prodotti gratuitamente e che quindi tutto diventa lecito, compriamo più farine e prodotti più salutari.
Dimostriamo che siamo capaci di scegliere il meglio per la nostra salute 
#spendoBENEilmiobuono










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